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Temporada 2
Fecha de emisión
Sept 06, 2009
Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora 800 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia.
Eppure di tutti questi
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Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora 800 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia.
Eppure di tutti questi respingimenti non abbiamo mai visto neanche un’immagine : nessun telegiornale italiano, nè pubblico nè privato ha potuto documentare che cosa sia successo .
Presadiretta per la prima volta è riuscita ad alzare il velo sul primo respingimento, quello fatto nei giorni 6 e 7 maggio dalla motonave Bovienzo della guardia di finanza insieme ad altre due unità della capitaneria di porto . In esclusiva la RAI manderà in onda le foto scattate da Enrico Dagnino l’unico giornalista che si trovava a bordo della Bovienzo e che ha assistito al primo respingimento dal momento in cui è stato avvistato il gommone carico di migranti fino a quando sono stati letteralmente “buttati” sui pontili del porto di Tripoli .
Non solo, Presadiretta è riuscita anche a dare un nome e cognome a 24 dei primi respinti : tredici eritrei e undici somali, tutta gente che scappa dalla guerra e dalla dittatura , gente che se fosse riuscita ad arrivare a Lampedusa avrebbe potuto ottenere lo status di rifugiato e il permesso di restare in Italia. E invece agli uomini e alle donne trovati allo stremo delle forze in mezzo al mare nessuno ha chiesto il nome e il cognome e sono stati rimessi nelle mani della polizia libica. Che fine hanno fatto? Che cosa succede nelle carceri libiche ? Come vengono trattati i i migranti e hanno la possibilità in Libia di vedere riconosciuto il loro diritto di asilo come sostenuto da Berlusconi durante la conferenza stampa che ha fatto con Gheddafi durante la visita a Roma nel giugno scorso? E infine la politica dei respingimenti ha contribuito al successo elettorale della Lega Nord ?
Per capirlo Presadiretta è andata a Reggio Emilia dove la Lega è diventata il secondo partito della città e il terzo della provincia.
Fecha de emisión
Sept 13, 2009
Come mai all’Aquila si è costruito un quartiere intero con trentamila abitanti su una faglia attiva? Perché tutti gli studi di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, scuole
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Come mai all’Aquila si è costruito un quartiere intero con trentamila abitanti su una faglia attiva? Perché tutti gli studi di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, scuole comprese, non sono mai stati presi in considerazione dagli amministratori locali? E infine come è stato possibile che dopo 4 mesi di scosse continue, sempre più frequenti, sempre più forti non si è fatto nulla per allertare la popolazione?
Quante vite umane, quanti feriti e quante distruzioni in meno avremmo avuto se solo si fosse dato retta a quegli studi e alle grida di allarme dei geologi dell’università dell’Aquila.
In questa puntata: Riccardo Iacona ha ripercorso il rapporto Barberi del 2001 sullo stato di vulnerabilità degli edifici pubblici: i danni erano stati tutti previsti.
Lisa Iotti è andata nel quartiere dell’Aquila costruito nei decenni passati ignorando le perizie dei geologi e ha raccolto le voci dei parenti dei ragazzi morti alla casa dello studente dell’Aquila.
Domenico Iannacone in Calabria ha verificato il rispetto delle norme anti-sismiche per le nuove costruzioni.
Fecha de emisión
Sept 20, 2009
Lo sapevate che a Roma, una città grande dieci volte Milano, ogni notte escono solo dalle dieci alle dodici volanti a pattugliare la capitale di Italia? Mentre nel 1993 ne uscivano 23 e
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Lo sapevate che a Roma, una città grande dieci volte Milano, ogni notte escono solo dalle dieci alle dodici volanti a pattugliare la capitale di Italia? Mentre nel 1993 ne uscivano 23 e con un equipaggio di tre persone e non di due, come adesso? E che nei commissariati di Roma in media manca il 30 per cento del personale previsto in pianta organica, con punte del 50 e del 60 per cento in quartieri a rischio come Primavalle, San Basilio, San Giovanni? E che il peggio potrebbe ancora arrivare visto che la finanziaria di Tremonti dell’anno scorso prevede il taglio lineare di un miliardo di euro in tre anni a tutto il comparto della sicurezza e poi, che fine ha fatto il poliziotto di quartiere?
Presadiretta ha documentato la drammatica situazione di insicurezza in cui versano i grandi quartieri popolari di Roma, a partire da Tor Bella Monaca ed è andata a vedere da vicino come vivono e lavorano i poliziotti di Roma e le conseguenze concrete che la mancanza di soldi ha sulla capacità delle forze dell’ordine di controllare e prevenire la piccola e la grande criminalità. Per la prima volta parleranno in televisione decine di poliziotti.
Nella stessa puntata Presadiretta accende le sue telecamere sulle ronde: chi sono quelli che finora hanno animato le ronde da Torino a Massa Carrara? E perché le fanno? E soprattutto, servono a rendere più sicuri i quartieri che attraversano?
Fecha de emisión
Sept 27, 2009
Il patrimonio storico artistico italiano è il più importante del mondo. Da Nord al Sud non c’è angolo d’Italia senza un vero e proprio tesoro. Come lo trattiamo? Sappiamo conservarlo,
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Il patrimonio storico artistico italiano è il più importante del mondo. Da Nord al Sud non c’è angolo d’Italia senza un vero e proprio tesoro. Come lo trattiamo? Sappiamo conservarlo, valorizzarlo e promuoverlo? I nostri siti archeologici, i musei e i monumenti sono una vera e propria risorsa economica. Lo stato sfrutta adeguatamente il nostro patrimonio anche per creare posti di lavoro?
Per rispondere a queste domande Domenico Iannacone ha girato in lungo e in largo la penisola tra siti noti e dimenticati e ha fatto delle scoperte sconcertanti.
Non ci sono soldi per interventi essenziali, ma si spendono milioni di euro in progetti che non verranno mai realizzati. A Caserta non ci sono soldi per tagliare l’erba del parco più bello d’Italia. Nella Baia di Napoli un museo archeologico, costato una fortuna, viene aperto solo 9 giorni l’anno.
Vincenzo Guerrizio è andato a vedere come i nostri vicini francesi trattano il loro patrimonio e ci fa il ritratto di Montpellier, città di provincia che, valorizzando i suoi piccoli tesori, ha generato turismo e posti di lavoro. In Italia invece si sprecano anche le risorse umane: archeologi, storici dell’arte e restauratori che hanno studiato con passione per anni si ritrovano quasi sempre sottoutilizzati, per decenni, con pochi soldi, in lavori precari.Un duro racconto di un’Italia che sta perdendo progressivamente quel che ha di più prezioso.
Fecha de emisión
Oct 04, 2009
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