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Season 2018
Via Bagnera è una piccola viuzza di Milano, tra via Torino e via Santa Marta. Viene percorsa ogni giorno da centinaia di persone che, probabilmente, ignorano la storia efferata avvenuta
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Via Bagnera è una piccola viuzza di Milano, tra via Torino e via Santa Marta. Viene percorsa ogni giorno da centinaia di persone che, probabilmente, ignorano la storia efferata avvenuta proprio qui nel 1859. Poco prima che Jack lo squartatore terrorizzasse Londra con i suoi crimini efferati, anche Milano ebbe il suo “mostro”. Condotto da Francesco Migliaccio, Demoni urbani, in questa puntata, ci porta nel capoluogo milanese negli ultimi mesi della dominazione austriaca, tra fermenti unitari e la fisiognomica di Lombroso.
Nella Roma degli anni Venti, appena contagiata dalla febbre fascista, alcune bambine vengono massacrate da un mostro che nessuno è mai riuscito a identificare. L’opinione pubblica è
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Nella Roma degli anni Venti, appena contagiata dalla febbre fascista, alcune bambine vengono massacrate da un mostro che nessuno è mai riuscito a identificare. L’opinione pubblica è sconvolta: chi sarà mai quest’uomo del mistero che stupra e uccide senza pietà povere vittime indifese? Ne parlano i giornali, ne parlano i borghesi, ne parlano i popolani. Il regime, dalle ultime fila arrivando al Duce stesso, non possono più tollerare questo clima di tensione, che mette in cattiva luce il suo operato. Ed emanano l’ordine: bisogna arrestare qualcuno, sia egli colpevole o innocente. E a farne le spese è il mediatore Gino Girolimoni, il cui nome è diventato sinonimo di crudeltà spietata e intollerabile. Peccato che l’uomo fosse totalmente innocente. Tra orrori, menzogne e politiche, inizia un viaggio in uno dei casi giudiziari più controversi del Novecento italiano…
Il Mostro di Bolzano ha colpito in Alto Adige tra il 1985 e il 1992. Quattro prostitute e una studentessa di 15 anni le vittime di Marco Bergamo, operaio saldatore.
Il presidente della
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Il Mostro di Bolzano ha colpito in Alto Adige tra il 1985 e il 1992. Quattro prostitute e una studentessa di 15 anni le vittime di Marco Bergamo, operaio saldatore.
Il presidente della Corte d’assise, il dottore Martinolli dirà: «Bergamo è giunto alla perversione estrema: l’omicidio per godimento. Dopo il primo assassinio ha scoperto che uccidendo appagava il suo piacere, e nello stesso tempo distruggeva l’oggetto temuto e odiato: la donna. […] Per Bergamo, uccidere rappresentava ormai l’estrema perversione sadica, la modalità più forte per possedere la donna».
All’inizio degli anni Novanta, la Catania bene viene scossa da un crimine efferato: Antonella Falcidia, medica e docente universitaria, viene ritrovata cadavere nella sua abitazione,
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All’inizio degli anni Novanta, la Catania bene viene scossa da un crimine efferato: Antonella Falcidia, medica e docente universitaria, viene ritrovata cadavere nella sua abitazione, massacrata da oltre venti coltellate. I primi sospetti cadono sul marito, importante chirurgo: i rapporti tra i due, stando alle prime dichiarazioni di amici e conoscenti, sono tesi. L’uomo, però, ha un alibi di ferro. Il delitto resta senza colpevole fino a quando il PM Faro decide di riaprire le indagini e di affidarle alle sempre più moderne tecnologie dei RIS. Una macchia di sangue sul divano, grazie al supporto di uno scanner, evidenzia tre lettere…
Una scia di agghiaccianti crimini scuote le maggiori città del Veneto a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. I serial killer si firmano Ludwig, inneggiano al nazismo, colpiscono
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Una scia di agghiaccianti crimini scuote le maggiori città del Veneto a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. I serial killer si firmano Ludwig, inneggiano al nazismo, colpiscono omosessuali, senzatetto, tossicodipendenti.
Francesco Migliaccio ci porta nel cuore di questa storia terribile e ancora parzialmente avvolta nel mistero, un capitolo mostruoso della cronaca nera italiana che non tutti conoscono e che dovrebbe essere un monito contro pericolose e attuali derive dell’intolleranza.
Demoni Urbani in questa puntata vi porterà nei meandri del porto di Genova, una città nella città, in un’epoca lontana, distante, il 1903. Un’epoca nella quale vivono tuttavia le stesse
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Demoni Urbani in questa puntata vi porterà nei meandri del porto di Genova, una città nella città, in un’epoca lontana, distante, il 1903. Un’epoca nella quale vivono tuttavia le stesse emozioni di oggi, gli stessi vizi e le apparenti virtù di una società che fa solo finta di essersi affrancata dal perbenismo e una morale maschilista dura a morire... E finché parliamo di perbenismo, di morale, poco male. Ma se, a causa di queste cattive convinzioni e pregiudizi, si arrivasse sino al delitto più grave, quello per il quale non vi è redenzione, almeno per la vittima, l’omicidio, sareste sempre di quest’idea?
Ancora oggi sono tante, troppe le uccisioni che hanno alla loro origine l’odio nei confronti delle donne e la difesa delle loro libertà. Quella di Ernestina Beccaro è la vicenda di una donna che amava la vita e che desiderava migliorarsi. Una femminista ante litteram, potremmo definirla. Uccisa due volte: la prima dal suo aguzzino, la seconda volta dalla società italiana.
Francesca Rapisardi, che vive a Palermo negli anni Trenta del 600, è per tutti come “La Sarda”. Professione: avvelenatrice. La donna vende sieri letali per uccidere nemici, amanti
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Francesca Rapisardi, che vive a Palermo negli anni Trenta del 600, è per tutti come “La Sarda”. Professione: avvelenatrice. La donna vende sieri letali per uccidere nemici, amanti perduti, sposi indesiderati. In molti fanno ricorso ai suoi “servizi”. Scoperta e poi catturata dalle autorità dopo una serie di morti inspiegabili, la donna viene messa a processo e condannata a morte.
Viene giustiziata il 16 febbraio 1633, a piazza Marina, davanti a una folla numerosa: la città, per l’occasione, decide di allestire addirittura degli spalti di legno per favorire la visione.
Peccato, però, che dopo Francesca le morti non si fermeranno…
Com'è fatta la psiche di un assassino? Un uomo, nell'arco di tre anni, uccide 9 prostitute, tutte avanti con l’età e poco piacenti, poiché gli ricordano la matrigna tanto odiata. È
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Com'è fatta la psiche di un assassino? Un uomo, nell'arco di tre anni, uccide 9 prostitute, tutte avanti con l’età e poco piacenti, poiché gli ricordano la matrigna tanto odiata. È lucido o malato? Va solo punito o anche curato? Giancarlo Giudice, questo è il suo nome. Nel processo, iniziato a metà marzo del 1989, l’uomo viene dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo, avvalorando così la teoria della sua capacità di intendere e di volere. Nel novembre dello stesso anno però, l’ergastolo viene trasformato in una condanna a 30 anni di reclusione più 3 in un manicomio criminale. A che punto stanno verità e giustizia?
Sinossi: Insegna al DAMS, studia la New Wave americana, entra in contatto con personalità come Keith Haring: a Bologna, all’inizio degli anni Ottanta, la critica Francesca Alinovi è uno
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Sinossi: Insegna al DAMS, studia la New Wave americana, entra in contatto con personalità come Keith Haring: a Bologna, all’inizio degli anni Ottanta, la critica Francesca Alinovi è uno dei nomi di riferimento per quanto riguarda l’arte contemporanea.
Peccato che a stroncare la sua carriera arrivino 47 coltellate di cui una, alla giugulare, che risulta fatale. Il principale indiziato - e poi condannato - è il compagno della donna, Francesco Cianciabilla, di dodici anni più giovane.
Sul delitto, però, restano ancora delle ombre: perché i pantaloni di Cianciabilla non mostrano tracce di sangue? E ancora: esiste un nesso con altri due omicidi che hanno colpito altre personalità di rilievo del DAMS di Bologna, rimasti tutti irrisolti?
Nella Milano del dopoguerra, tra macerie e speranze, ferite e borsa nera, si consuma un delitto efferato, la cui matrice è passionale, ma le cui radici sono molto più profonde.
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Nella Milano del dopoguerra, tra macerie e speranze, ferite e borsa nera, si consuma un delitto efferato, la cui matrice è passionale, ma le cui radici sono molto più profonde. Protagonisti della vicenda sono Rina Fort, che passerà alla storia come “La belva di via San Gregorio”, Filippo Ricciardi, commerciante di stoffe e la sua famiglia. Alla fine, saranno tutti vittime di questa terribile storia.
1995. In una spoglia stanza del tribunale di Aosta, due giovani procuratori stanno interrogando un uomo dai modi molto gentili e collaborativi. Si chiama Andrea Matteucci, ha poco più di
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1995. In una spoglia stanza del tribunale di Aosta, due giovani procuratori stanno interrogando un uomo dai modi molto gentili e collaborativi. Si chiama Andrea Matteucci, ha poco più di trent’anni ed è accusato di omicidio. Con grande flemma, l’uomo racconta tutti i dettagli dei delitti che ha commesso negli anni e trascina i magistrati in un quadro di violenza e depravazione, a stretto contatto con i meccanismi malati della sua mente e con le ferite profonde che hanno segnato la sua adolescenza infernale.
I serial killer li immaginiamo freddi, metodici, razionali. Nel finale di stagione di Demoni Urbani, vi raccontiamo di un killer anomalo: disorganizzato, impulsivo, schizofrenico. Andrea Rea, l'assassino di Posillipo.
I serial killer li immaginiamo freddi, metodici, razionali. Nel finale di stagione di Demoni Urbani, vi raccontiamo di un killer anomalo: disorganizzato, impulsivo, schizofrenico. Andrea Rea, l'assassino di Posillipo.
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