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Temporada 18
Overland torna alle origini: si parte dall’Italia! Questa volta iniziamo raccontando anche il pre-partenza: la preparazione di un’impresa come quella che ci prefiggiamo non dev’esser
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Overland torna alle origini: si parte dall’Italia! Questa volta iniziamo raccontando anche il pre-partenza: la preparazione di un’impresa come quella che ci prefiggiamo non dev’esser presa sotto gamba, a partire dalla livrea dei veicoli che ci accompagneranno, trasformata in arancione come vuole la tradizione Overland. Una rinnovata carovana di veicoli sarà la nostra casa per 3 mesi: con loro viaggeremo, dormiremo, prepareremo da mangiare in situazioni precarie che certamente non mancheranno. Anche il team di Overland torna ad essere numeroso: autisti veterani che hanno già affrontato altre avventure con noi, cameraman, tecnico audio, e una novità, una donna autista. Filippo Tenti è ormai un esperto capo spedizione e il mitico Beppe Tenti, suo padre, torna in viaggio con lui per sostenerlo in questa difficile impresa. Finalmente partiamo: percorriamo d’un fiato Austria, Repubblica Ceca, Polonia ed entriamo in Bielorussia, una nazione di cui sappiamo ben poco. Fu teatro di duri conflitt
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che ha autorizzato il nostro ingresso nella zona di conflitto nell’estremo Est ucraino, ci accompagna lungo un percorso
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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che ha autorizzato il nostro ingresso nella zona di conflitto nell’estremo Est ucraino, ci accompagna lungo un percorso tortuoso, battuto da ogni sorta di mezzi militari. L’arrivo nella zona normalmente vietata al transito già presenta i segni di un disastro annunciatoci ieri. Andiamo a Stanytsia Luhanska, dove la guerra colpisce tutti i giorni. Fori di proiettile e mortai, case distrutte, bruciate o bombardate che impressionano solo all’idea che il disastro sia a due passi dall’Europa. Il viaggio continua affrontando l’inverno russo nel tratto di strada che ci separa da Mosca, che possiamo raggiungere in giornata anche se alla dogana con l’Ucraina troviamo notevoli resistenze. Mosca è diventata una delle più belle, ammirate, e richieste città europee: musei, opere d’arte e architettoniche di grandezza faraonica, la vita frenetica e la voglia dei giovani di uscire dalla chiusura mentale ereditata dal periodo sovietico. L
Il Kazakistan ci offre finalmente la possibilità di viaggiare nel vero senso della parola, in fuoristrada. Le belle strade russe sono un ricordo. La steppa e gli abitanti, quasi tutti
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Il Kazakistan ci offre finalmente la possibilità di viaggiare nel vero senso della parola, in fuoristrada. Le belle strade russe sono un ricordo. La steppa e gli abitanti, quasi tutti dediti alla pastorizia e all’allevamento di bestiame, offrono uno scenario completamente nuovo e, anche se atteso, un po’ ci sorprende. La frontiera con la Russia, separa non solo i due Stati, ma due etnie differenti che manifestano massimamente nella religione i principali ideali di riferimento nella loro esistenza. La mezzaluna alta sulle cupolette dei santuari sancisce che siamo entrati nel mondo islamico. Questo mondo ci seguirà fino in Turchia e anche parzialmente nei Balcani. Le trivelle che pompano il grezzo ci ricordano che il Kazakistan è uno dei più grandi produttori petrolio al mondo, una ricchezza che avvantaggia l’elite aumentando l’enorme disparità con le classi sociali minori. Un allevamento di cammelli incuriosisce la carovana che oltre alle dovute coccole ai piccoli cammelli nati da pochi
Accompagnati dal Kaliburan, la tempesta di sabbia nel deserto, arriviamo a Bukara, la capitale dell’omonimo Kanato che tanta storia ebbe nel “Grande gioco” tra l’impero dello Zar di
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Accompagnati dal Kaliburan, la tempesta di sabbia nel deserto, arriviamo a Bukara, la capitale dell’omonimo Kanato che tanta storia ebbe nel “Grande gioco” tra l’impero dello Zar di Russia e l’Inghilterra con la Compagnia delle Indie. Davanti all’Ark, la cittadella fortificata, il colonnello Charles Stoddard e il capitano Arthur Conolly, ritenuti spie inglesi, furono decapitati dopo essersi scavati la fossa con le proprie mani. Eccola oggi, Bukhara, con il suo altissimo Minareto che ha superato anche la furia di Gengis Khan, stupefatto da tanta bellezza. Al canto del Muezzin, visitiamo la città, tra moschee, complesso del Registan, scuola Coranica. Ma è Samarcanda, la più nota città del centro Asia sulla Via della Seta. Prima distrutta da Gengis Khan, ritrovò l’antico splendore con Tamerlano, che la trasformò in capitale del regno ed espressione dell’arte timuride. Iniziamo la sua visita proprio dal mausoleo del suo benefattore.
Il viaggio entra nel vivo. Durante la notte del nostro i
Sono diversi giorni che siamo in Afghanistan e ormai non facciamo nemmeno più caso agli elicotteri militari che periodicamente volano sulle nostre teste. Soldati e carri armati
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Sono diversi giorni che siamo in Afghanistan e ormai non facciamo nemmeno più caso agli elicotteri militari che periodicamente volano sulle nostre teste. Soldati e carri armati controllano ogni angolo di Kabul, e dal cielo ci sentiamo perennemente osservati.
La bellezza del paesaggio afghano s’incomincia vedere: entriamo nel Panjshir. Ci inoltriamo nel cuore della valle, tra vette innevate che sfiorano il cielo e bellezze della natura incontaminata. Siamo diretti al Mausoleo di Massoud, il Leone del Panjshir, un uomo semplice di origine, ma determinato fino alla morte nel difendere e creare uno Stato unito e libero. Massoud creò una resistenza senza pari, basata sul coraggio dei Mujaheddin che impedirono all’intero esercito russo di occupare la valle e costituirono l’Alleanza del Nord che rovesciò il regime talebano nel 2001.
La comunità islamica che ci ospita per la notte è molto gentile, ma anche molto rigorosa e conservatrice. Ci vieta di filmare le donne, che pur essendo tutte cope
Overland arriva a Bamiyan e il viaggio d’andata non ha creato problemi. Se qualcuno ci ha notati, il problema sarà il ritorno. Siamo nella terra degli Hazara. La lingua parlata è il Dari
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Overland arriva a Bamiyan e il viaggio d’andata non ha creato problemi. Se qualcuno ci ha notati, il problema sarà il ritorno. Siamo nella terra degli Hazara. La lingua parlata è il Dari derivata da Turchi e Mongoli che da qui passarono e si insediarono. Nella valle di Bamiyan c’è il famoso sito dei Buddha distrutti dai Talebani nel 2001, ritenendoli oggetti sacrilegi. I Buddha che avevano superato anche la furia di Gengis Khan non poterono sopravvivere alla furia distruttrice dei Talebani, che presero 110 ostaggi Hazara e li obbligarono a demolirli. Uno dei sopravvissuti ci racconta i tragici momenti passati. Davanti allo splendore dei laghi di Band-e Amir restiamo senza parole: una delle bellezze naturali al mondo meno conosciute e più spettacolari che gli spettatori difficilmente avranno visto in altri documentari.
Il ritorno a Kabul obbliga la spedizione a una sosta forzata a un posto di blocco. Nella zona del tragitto da percorrere, durante la notte in un conflitto a fuoco sono m
Ormai siamo in Afghanistan da un mese: il ritardo accumulato, il mancato arrivo del visto per entrare in Pakistan e i continui attentati terroristici in Kabul costringono la spedizione
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Ormai siamo in Afghanistan da un mese: il ritardo accumulato, il mancato arrivo del visto per entrare in Pakistan e i continui attentati terroristici in Kabul costringono la spedizione Overland ad azionare il piano di fuga, pensato nei dettagli ma dal successo non garantito.
Ci separiamo dai mezzi e voliamo su Herat, sperando ci raggiungeranno incolumi il prima possibile: li affidiamo a un’organizzazione locale che farà in modo di recapitarceli in incognito, attraversando le zone sotto il controllo talebano. Nell’attesa visitiamo la città di Herat, che tanta storia ha avuto nel Grande Gioco tra le due potenze più grandi nel 1800, che si contendevano il Centro Asia: i Russi per aprirsi la strada verso le Indie, gli Inglesi per difendere le Indie e conquistare l’Afghanistan. Guardando le imponenti mura della Cittadella ricordiamo la storia dell’Eroe di Herat: l’ufficiale inglese Heldred Pottinger che durante l’assedio Persiano riuscì con una decisione eroica a salvare dalla capitolazione
Dune e distese di sabbia a perdita d’occhio: il deserto di Dasht-e Kavir è il giusto luogo per far divertire un po’ i nostri mezzi e sperimentare l’abilità dei guidatori di Overland.
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Dune e distese di sabbia a perdita d’occhio: il deserto di Dasht-e Kavir è il giusto luogo per far divertire un po’ i nostri mezzi e sperimentare l’abilità dei guidatori di Overland. L’accampamento notturno è illuminato dal falò e dal meraviglioso cielo stellato. Al risveglio perlustriamo la zona salmastra a piedi e ripartiamo a bordo dei nostri veicoli per un ultimo tratto di off-road. Nella città di Yazd incontriamo l’antica religione Zoroastriana e la vecchia città dove le Torri del vento rinfrescano ancora oggi le case e le cisterne d’acqua che per centinaia di chilometri scorre nei Kanat, i canali sotterranei che dai monti raggiungono le città persiane. Poi l’incontro con il passato, tra Pasargade e Persepoli: le tombe di Ciro il Grande e dei suoi discendenti, celebrano la dinastia degli Achemenidi che ha reso grande l’Impero Persiano. Shiraz, la città delle rose ai piedi dei Monti Zagros: culla della cultura persiana è nota per la poesia, i suoi meravigliosi giardini e il vino. I
Transitiamo velocemente nella delicata zona delle centrali nucleari, dichiarate essere costruite per motivi civili ed energetici: non possiamo fermarci nemmeno per un paio di riprese,
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Transitiamo velocemente nella delicata zona delle centrali nucleari, dichiarate essere costruite per motivi civili ed energetici: non possiamo fermarci nemmeno per un paio di riprese, verremmo sicuramente arrestati. Stiamo visitando l’Iran durante il Ramadan, il periodo di digiuno religioso in cui non si mangia dal levar del sole al tramonto. Non essendo Musulmani, preferiamo concederci un lauto pranzo in piena campagna, lontani dalla civiltà. La città capitale Teheran con 13.000.000 di abitanti è il più grande centro urbano e fulcro nevralgico della nazione. Già al tempo di Gengis Khan era nota, ma non era la città dominante. La città ha 3 Università e numerosi centri di sperimentazione per tutte le discipline scientifiche. I giovani rappresentano la maggioranza della popolazione, molto portata al dialogo specialmente con gli stranieri. Davanti al palazzo dello Scià e all’Ambasciata Americana raccontiamo come il Paese sia arrivato alla rivoluzione religiosa iraniana guidata dall’Ayato
Per la prima volta nella sua storia ultraventennale Overland va in onda in prima serata, con una speciale puntata da 115’.
Il viaggio televisivo più amato dagli Italiani dal 1995 a
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Per la prima volta nella sua storia ultraventennale Overland va in onda in prima serata, con una speciale puntata da 115’.
Il viaggio televisivo più amato dagli Italiani dal 1995 a oggi torna alle sue origini. Ispirandosi ai primi leggendari viaggi di Overland che hanno generato clamore per la loro grandiosità raggiungendo il 35% di share, una rinnovata carovana arancione partirà e tornerà in Italia, percorrendo via terra il Centro Asia e il Medio Oriente, e raccontando per immagini il presente insicuro di territori molto difficili e rischiosi nel complesso momento storico che stanno vivendo. L’obiettivo che questa speciale avventura di Overland si propone è decisamente arduo: transitare via terra in Nazioni politicamente molto complesse come Afghanistan, Iran, Turchia, Ucraina dell’Est, sulle rotte tra le più pericolose. In 30.000 chilometri, dall’Italia attraverserà Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Afghanistan, Iran, Turchia, G
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