Maccioverse

“L’idea iniziale era quella di fare un episodio nel quale le problematiche della call si riversavano nella vita reale, di mostrare i difetti digitali applicati alla realtà. Specialmente durante e dopo la pandemia, c’è stato il boom delle call. Queste, da un lato, ci permettono di lavorare con le persone a distanza, dall’altro ci mantengono in una perenne situazione di dipendenza dal digitale per avere contatti sociali.”

“Le emozioni sono reali solo se provate davanti a uno schermo, o per provare delle emozioni dobbiamo essere ripresi? Come se, in un certo senso, il mezzo creasse il messaggio e anche le emozioni. Penso che la tecnologia in alcuni casi tolga i sentimenti, anestetizzi dalle emozioni negative. Almeno per me, il mondo digitale è sempre più dolce, più confortevole della realtà, lì non può farti male davvero qualcosa, perché non la vivi realmente.”

“La puntata inizia con la mia ricerca su Google: ‘Come pulire casa se sei un uomo’. L’ispirazione nasce dal film Lei dove Joaquin Phoenix che si innamora di un’intelligenza artificiale, e anche un po’ da alcuni aspetti del rapporto con la mia ragazza. Spesso mi sono trovato a essere molto coccolato da lei, così mi sono fatto questa domanda: ma non è che sto con lei solo perché mi fa da badante? Ho bisogno di una badante perché sono troppo incasinato col lavoro, ma allora non sarebbe meglio mettermi con [l'aspirapolvere tuttofare] Aspy?”

“Siamo partiti dalla puntata di Black Mirror [Shut Up and Dance, ndr] dove un ragazzino viene ricattato [con un suo video rubato dalla webcam del computer]. La domanda è: perché alcune persone mettono il tappo sulla camera? Cosa vuoi che gliene freghi alla gente di guardarti mentre ti masturbi davanti allo schermo? Tuttavia, esiste la possibilità che un personaggio famoso possa venire ricattato e costretto a fare cose contro il suo volere. La puntata si basa sul tema del controllo, del fallimento e della rinascita. Lì mi rendo conto che magari non faccio cose proprio a causa del bisogno di controllo, che invece alla fine viene abbandonato.”

“Nasce dalla riflessione che alla fine il tempo significativo che passi con una persona, ormai, passa dal web. La tecnologia è un pretesto per non incontrarsi davvero, per non comunicare davvero tra di noi, anche in coppia. Se esistesse un programma in grado di farci rivivere i momenti della nostra relazione di coppia, quali momenti andrei a vedere? Su dieci momenti, nove e mezzo sarebbero di noi che stiamo cazzeggiando, e con cazzeggiando intendo dire usando la tecnologia senza stare insieme davvero. Guardando un film, o Instragram insieme, o qualcos’altro, ma sempre con la tecnologia lì in mezzo. Quindi mi sono chiesto quanta percentuale di tempo fosse occupata dall’utilizzo della tecnologia e mi sono detto che questa percentuale è troppo alta, è uno scudo che ci protegge dal parlarci veramente.”