Italo Balbo, classe 1896, originario di Quartesana, in provincia di Ferrara, agli inizi degli anni ’20 aderisce al fascismo e diventa un sostenitore dello squadrismo e dell’olio di
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Italo Balbo, classe 1896, originario di Quartesana, in provincia di Ferrara, agli inizi degli anni ’20 aderisce al fascismo e diventa un sostenitore dello squadrismo e dell’olio di ricino. A Milano conosce Mussolini e conquista la sua fiducia, al punto da essere nominato quadrumviro della Marcia su Roma e membro del Gran Consiglio del Fascismo. Presto, però, la fiducia del Duce si tramuta in timore a causa della personalità ingombrante ed esuberante di Balbo. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 19 ottobre alle 20.30 su Rai Storia Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ripercorrono la parabola della vita di Italo Balbo dal 1923, quando viene indicato da “La Voce repubblicana” come il mandante dell’omicidio di don Minzoni, ed è costretto a dimettersi da Comandante della Milizia, passando per le celebri trasvolate atlantiche, fino alla nomina a Governatore della Libia, con la quale Mussolini allontana da Roma un gerarca diventato troppo celebre. In Libia, Balbo si occupa di politiche inclusive nei confronti degli arabi, libera i prigionieri dai campi di concentramento, fa arrivare i coloni italiani, valorizza i siti archeologici come Leptis Magna e fa costruire la Litoranea che collega l’Egitto alla Tunisia: la via Balbia. Contrario alle leggi razziali e all’alleanza con la Germania, quando l’Italia entra in guerra Balbo rientra nei ranghi e si prepara a fronteggiare gli Inglesi. Pochi giorni dopo l’inizio del conflitto, il 28 giugno del 1940 l’aereo su cui si trova Balbo viene abbattuto dalla contraerea italiana per una serie di tragici errori. Dopo la morte Balbo entra in un cono d’ombra e, dopo essere stato sepolto in Libia, il suo corpo viene riportato a Orbetello, dove tutto era cominciato, insieme ai suoi Atlantici.