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Temporada 1
Data de estreia
Nov 20, 2019
Una panoramica degli eventi più significativi del quadriennio 1919- 1922, raccontati con gli occhi dei nostri avi, attraverso diari e memorie fotografiche private, storie personali che
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Una panoramica degli eventi più significativi del quadriennio 1919- 1922, raccontati con gli occhi dei nostri avi, attraverso diari e memorie fotografiche private, storie personali che si fondono con la Storia d’Italia. E’ la serie in prima visione “1919-1922. Cento anni dopo” di Sabrina Sgueglia della Marra, con il coordinamento editoriale Clemente Volpini, la consulenza storica di Francesco Perfetti e la regia Ai Nagasawa. In primo piano i fatti salienti del quadriennio: dalla Conferenza di pace di Parigi alla questione di Fiume, dall’instabilità governativa alla nascita di nuove forze politiche, dal problema del reinserimento dei reduci alle associazioni degli ex combattenti, passando per la crisi economica, gli scioperi, l’occupazione delle fabbriche e delle terre fino all’avvento dello squadrismo e alla crisi dello Stato liberale culminata con la marcia su Roma.
Data de estreia
Nov 27, 2019
Il primo dopoguerra è segnato da una forte mobilitazione e conflittualità sociale. È il tempo dei partiti, dei movimenti, delle organizzazioni e associazioni di massa: dalla creazione
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Il primo dopoguerra è segnato da una forte mobilitazione e conflittualità sociale. È il tempo dei partiti, dei movimenti, delle organizzazioni e associazioni di massa: dalla creazione del Partito Popolare alla fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento, dall’Associazione Nazionale Combattenti agli Arditi del popolo, passando per il travaglio dei socialisti e la nascita del Partito Comunista. Ne parla il nuovo appuntamento con “1919-1922. Cento anni dopo”, di Roberto Fagiolo. Il coordinamento editoriale è di Clemente Volpini, la consulenza storica di Francesco Perfetti, la regia di Matteo Bardelli.
Data de estreia
Dez 04, 2019
Alla vigilia del primo conflitto mondiale la cultura dell’irrazionalismo e del vitalismo aveva preparato gli animi alla guerra e, comunque, alla contestazione della società tradizionale
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Alla vigilia del primo conflitto mondiale la cultura dell’irrazionalismo e del vitalismo aveva preparato gli animi alla guerra e, comunque, alla contestazione della società tradizionale e dei suoi valori. Un periodo ripercorso nel terzo appuntamento della serie in prima visione “1919-1922. Cento anni dopo”. Georges Sorel con le Considerazioni sulla violenza e la mitizzazione dello sciopero generale, i nazionalisti di Enrico Corradini con la teorizzazione della lotta fra le nazioni in sostituzione della lotta di classe, la polemica contro il «passatismo» dei futuristi di Filippo Tommaso Marinetti erano stati tutti fattori di destabilizzazione del sistema culturale e politico. Le cosiddette avanguardie artistiche avevano messo in discussione i canoni dell’estetica tradizionale. Le «serate futuriste» in particolare avevano coinvolto letterati e artisti di varia provenienza. Nel dopoguerra mentre il futurismo veste sempre più gli abiti della politica, in campo artistico e culturale si registra una sorta di «ritorno all’ordine», che trova riscontro nella pittura metafisica e in riviste come “La Ronda” e “Valori Plastici”. La critica d’arte Margherita Sarfatti, amante e stretta collaboratrice di Mussolini, è la coordinatrice del gruppo dei sei pittori del Novecento Italiano e gestisce la politica artistica del fascismo fin dalla nascita del movimento. Collabora, infatti, con Il Popolo d’Italia e soprattutto diventa direttrice di “Gerarchia”, la rivista teorica del fascismo fondata da Mussolini nel 1919. Nel complesso si assiste ad una proliferazione di riviste ideologiche di vario orientamento - dal nazionalista “Politica” al comunista “L’Ordine Nuovo”, passando per “La Rivoluzione Liberale” di Piero Gobetti e “La critica politica” del repubblicano Oliviero Zuccarini - che alimentano il dibattito politico.
Data de estreia
Set 16, 2020
Primavera 1918. Nel corso del quarto anno della Prima Guerra Mondiale, tra le trincee e nelle retrovie del conflitto che si combatte in Europa, comincia ad aggirarsi un nemico che
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Primavera 1918. Nel corso del quarto anno della Prima Guerra Mondiale, tra le trincee e nelle retrovie del conflitto che si combatte in Europa, comincia ad aggirarsi un nemico che colpisce dieci, cento, mille volte, senza fare distinzioni tra i colori delle divise. È la grippe, la febbre, che invade i campi di battaglia e si propaga rapidamente tra i soldati e la popolazione civile. Una pandemia ricostruita da “1919-1922. Cento anni dopo”. All’inizio sembra una semplice e fastidiosa influenza. Ma è solo la prima ondata del virus che prenderà il nome di Spagnola e che si diffonderà in tutto il mondo. Il bilancio finale è impressionante: il virus provoca mezzo miliardo di contagi e circa 50 milioni di vittime. In Italia, i morti di Spagnola sono circa 600 mila. Ancora oggi, ad un secolo di distanza, non è chiaro come e dove il virus della Spagnola abbia avuto origine. La ricostruzione di quel periodo - e dei fatti che lo contraddistinsero nella storia d'Italia - è affidata a immagini d'archivio, ma anche a diari e memorie fotografiche private.
Data de estreia
Set 23, 2020
Cento anni fa, tra febbraio e maggio del 1920, il pilota Arturo Ferrarin è protagonista di un’impresa epica: la trasvolata Roma – Tokyo. Lo racconta “1919-1922. Cento anni dopo”. Undici
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Cento anni fa, tra febbraio e maggio del 1920, il pilota Arturo Ferrarin è protagonista di un’impresa epica: la trasvolata Roma – Tokyo. Lo racconta “1919-1922. Cento anni dopo”. Undici velivoli partecipano alla spedizione, ma solo due arrivano a destinazione, quello di Ferrarin e quello del suo compagno Guido Masiero che però, a causa di guasti al motore, percorre alcune tratte in treno e in nave. Smirne, Aleppo, Baghdad, Delhi, Bangkok, Hanoi, Shanghai, Pechino, sono solo alcune delle numerose tappe del raid. I piloti si devono destreggiare tra difficoltà tecniche e logistiche, imprevisti e pericoli che rendono il viaggio assai avventuroso. E dopo aver sfidato prima il ghiaccio e la neve, e poi il caldo tropicale e le piogge monsoniche, arrivano a Tokyo il 31 maggio 1920. Qui Ferrarin e Masiero ricevono un’accoglienza trionfale.
Data de estreia
Out 14, 2020
Un evento destinato a cambiare la storia d’Italia: la marcia su Roma. La ricostruisce - attraverso diari, memorie fotografiche private e storie personali - “1919-1922. Cento anni dopo”.
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Un evento destinato a cambiare la storia d’Italia: la marcia su Roma. La ricostruisce - attraverso diari, memorie fotografiche private e storie personali - “1919-1922. Cento anni dopo”. Dopo la fine dello sciopero legalitario che nell’estate del ’22 ha sancito la sconfitta delle sinistre e si è concluso con l’occupazione di Palazzo Marino, la sede del consiglio comunale di Milano, il fascismo è ormai padrone assoluto delle piazze e dell’iniziativa politica. È in questo momento che Mussolini e i suoi più stretti collaboratori iniziano a pianificare una Marcia su Roma delle squadre fasciste per impadronirsi del potere. Viene costituito un Quadrumvirato, composto da Michele Bianchi, Cesare Maria De Vecchi, Italo Balbo e Emilio De Bono. Il 28 ottobre inizia la Marcia. Mussolini tiene nascoste le sue carte, facendo tramontare ogni ipotesi di governo, fino a quando, dopo che il re si è rifiutato di firmare il decreto di Stato d’assedio, non resta che un’opzione praticabile. È così che nasce il primo governo Mussolini, destinato presto a trasformare l’Italia in una dittatura a partito unico.
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