Non è un caso che la zona settentrionale della Puglia si chiami Tavoliere. Praticamente un invito a fermarsi in trattoria, chiedere al cameriere un tavolo per due, sedersi e aspettare che l’onda gastronomica pugliese travolga tutto e tutti!

Sopra a Milano si trova una valle dell’eden, paradiso di carboidrati e formaggi. Si chiama Valtellina, e prende il nome da Teglio, patria dei pizzoccheri. E Misha è pronto ad esplorarla.

Il Piemonte è il regno delle creature selvagge, e Misha dovrà affrontarle una a una per scoprire ogni singolo segreto della ristorazione nord-occidentale.

In questa puntata Misha si spinge fino in Veneto, regione famosa per le città d’arte, per il paesaggio vario, e per il consumo pro capite di vino. Ma dal momento che, quando quando si guida è buona regola evitare il consumo di vino, in questa puntata ci si limiterà allora a sfondarsi di cucina regionale.

Durante questa discesa lungo il tacco d’Italia, è stato riscritto uno dei più famosi detti legati al Salento, che dopo il passaggio di Misha è diventato: lu sule, lu mare e lu carboidrato.

In questa puntata Misha si addentra in una ragione mitologica, metà bufala e san Marzano e metà amatriciana e porchetta: IL CAMPAZIO. Attirato dal richiamo di cibi ipercalorici, Misha affronterà le sue 12 fatiche a tavola.

In questa puntata Misha si spinge dove Camionisti in Trattoria non era mai stato: nelle Marche; una regione dal paesaggio molto variegato, proprio come la sua cucina. E quando si tratta di cucina tradizionale, Misha è pronto a tutto.

Dopo aver girato l’Italia in lungo e in largo, e dopo essersi spinto fino al tacco dello Stivale, Misha decide di inoltrarsi in quella landa misteriosa chiamata Friuli. Un luogo ricco di boschi, montagne, ma anche di trattorie per camionisti.